Marzo 2025 SPIGOLATURE a cura di Livio Carati
Dieta Mediterranea e Sostenibilità Ambientale
Ogni anno si tiene in Italia la Fiera della Sostenibilità nella quale si fa il punto sui progressi degli Obiettivi di sviluppo sostenibile in 41 Paesi, tra cui tutti i 27 Stati membri dell’Unione europea.
Per tutti gli esseri viventi il cibo è necessario per vivere, ma la qualità, la quantità e la tipologia di questo cibo possono influire molto sullo stato di salute. Siamo tutti consapevoli e giustamente preoccupati di ciò che respiriamo (smog, fumo e inquinanti) ma tendiamo a sottovalutare il ruolo prioritario che l’alimentazione riveste come determinante del nostro benessere fisico. È quindi fondamentale rivedere gli attuali modelli alimentari alla cui base ci sono eccessi di proteine animali, di grassi – in particolare saturi – di zuccheri, scarsa presenza di frutta e verdura. La cattiva alimentazione causa ogni anno un numero crescente di malattie quali diabete, malattie cardio-vascolari, obesità e tumori. Ma, se da un lato una alimentazione sana e adeguata è un diritto di tutti, dall’altro è anche necessario che la sua produzione non generi un danno ambientale che potrebbe a lungo termine compromettere le risorse e la capacità di provvedere ai bisogni di una umanità in continua crescita. C’è bisogno cioè di un’alimentazione “sostenibile”, che preveda il consumo di cibo sano dal punto di vista nutrizionale, con una bassa impronta in termini di uso di suolo e di risorse idriche impiegate, con basse emissioni di carbonio e azoto, attento alla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, ricco di cibi locali e tradizionali, equo e accessibile per tutti. A dispetto, infatti, dei notevoli avanzamenti dell’agricoltura negli ultimi trent’anni, appare evidente come gli attuali sistemi alimentari continuino ad essere insostenibili. Se da un lato, infatti, al mondo vi è ancora 1 miliardo di persone che soffre la fame, molte di più sono le persone in sovrappeso o obese, per un totale di oltre due miliardi di persone complessivamente mal-nutrite.
I sistemi di produzione e consumo alimentare attuali dovranno quindi, subire delle radicali trasformazioni nel rispetto delle risorse disponibili e della biodiversità. Il rispetto della biodiversità è uno dei pilastri fondamentali della produzione alimentare: assicura cibi vari e validi sotto il profilo nutrizionale, garantisce sistemi produttivi flessibili (si pensi al cambiamento climatico) e resistenti alle malattie, consente un ventaglio di varietà fondamentale per il futuro della nostra stessa sopravvivenza. La diversità degli ecosistemi e delle specie è, oggi, sempre più sottoposta alle pressioni esercitate dalla popolazione che aumenta velocemente, consuma sempre di più, altera e degrada l’ambiente. E’ noto come molte specie selvatiche rischiano l’estinzione a causa di una gestione insostenibile dell’agricoltura, dell’allevamento e della pesca. Pertanto accanto alla necessità di ripensare in maniera globale i sistemi di produzione e le politiche di impiego, o meglio, di sfruttamento delle risorse naturali, è anche necessario un riesame delle diete. La nozione di “Dieta sostenibile” comprende l’analisi dell’impatto ambientale delle filiere alimentari, indicando il loro “peso” in termini di “impronte” per i sistemi naturali. Una sintesi perfetta tra queste esigenze è, secondo molti Nutrizionisti la Dieta Mediterranea. Come è noto questa non è semplicemente un programma dietetico, ma consiste in un vero e proprio patrimonio culturale, tipico delle popolazioni della regione mediterranea. Per queste ragioni e per la sua immutata validità, nel 2010 è stata inserita dall‘ UNESCO nella lista di patrimoni culturali immateriali dell’umanità, cioè antiche tradizioni che non hanno una codificazione “scritta”, ma che vengono tramandate oralmente nel corso delle Generazioni con la seguente motivazione :“La dieta mediterranea rappresenta un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e in particolare, il consumo del cibo.”. E il riconoscimento è ancor più meritato e importante se consideriamo quale è l’impatto sull’ambiente che gli alimenti che la caratterizzano, generano nel loro percorso “…dal paesaggio alla tavola…”.