La Lista di Natale

Dicembre 2024                                    SPIGOLATURE                            A cura di Livio Carati

 

 

Senza  aver  fatto in tempo  a completare  ( con scarsi risultati ) la  realizzazione  dei  buoni propositi  dello scorso anno , ecco  che , quasi  senza  accorgercene,  ci  siamo ritrovati  a  dicembre  e  al tanto  desiderato Natale. E con esso: al faticoso rituale  delle liste , dalla  lista della spesa, alla lista dei  menù  con tutte le attenzioni del  caso, fino alla lista  dei parenti da invitare, per  non parlare della lista  dei regali e, infine , alla lista delle  cose  che ci ripromettiamo di  non fare l’anno prossimo sapendo già che ci ricascheremo.  Tutto questo, senza parlare   delle acrobazie che dobbiamo fare per evitare  che tutte queste “operazioni” non ci facciano finire sul  lastrico. Insomma sarà un mese faticoso anche per i più innamorati  delle Sante Festività del Natale, che di Santo spesso hanno ben poco.

Il Natale, come ogni festa , in tutte le  società, si è sempre  celebrato anche a tavola, mangiando in compagnia , in   modo più curato e più abbondante del  solito.  Per secoli, questo rituale collettivo, è servito per esorcizzare la paura della fame. I giorni del Natale a tavola segnavano il trionfo della carne, forse anche per il significato “sacrificale” che questa aveva nel passato.  L’endemica fame per la carne , più difficile  da soddisfare per i ceti  meno abbienti, era come  esorcizzata nei  giorni delle Feste .

Wolfang Goethe, nel suo “Viaggio in Italia”  nel 1787 , testimonia  e  racconta  così la  sua  esperienza a Napoli : “Qui le feste  di Natale sono rinomate  come  giorni  di banchetto . In questo periodo la città si trasforma in un enorme Paese di cuccagna. Le vivande sono sospese lungo le strade, si vedono grosse corone di salsicce legate con nastri rossi, i tacchini portano sul sedere un banderuola rossa, un gran numero di asini carichi di erbaggi, capponi, capretti, percorrono la città e il mercato.”  Dalla descrizione ci sembra di visualizzare anche la ricchezza scenografica  di un Presepe napoletano del ‘700, in cui tutti  devono esibire e  condividere  quanto accade, anche perché ogni rituale  per  funzionare deve essere   mostrato  e  comunicato . Continua Goethe : “ tutti  mangiano molto , soprattutto carne, ma c’è di più : ogni anno, un Ufficiale  di Polizia  a cavallo percorre tutta la città  accompagnato da un trombettiere, e annuncia in tutte le piazze e in tutti i crocchi quante migliaio di buoi, di vitelli, di capretti, di agnelli  e di maiali i napolitani hanno consumato” . E’ difficile trovare un’immagine più efficace per descrivere e rappresentare il valore esorcistico e propiziatorio di queste mangiate. Ma oggi, nella nostra società  dei  consumi assicurati, spesso eccessivi, non ha senso celebrare la Festa  con una  “grande abbuffata” . Le nuove abitudini di  rapporto con il cibo , improntate  ad un maggior  equilibrio , hanno sostituito le antiche ossessioni. La convivialità  resta, e  con essa, il modo più efficace  per stare in famiglia  e per farsi gli auguri  mantengono sempre un valore fondamentale per ogni  comunità.

Concludo augurando a tutti un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo con l’auspicio di abbondanza e di felicità, ma attenzione   che non sia “troppo” , soprattutto a tavola ….

Livio Carati