Gennaio 2024 SPIGOLATURE A cura di Livio Carati
Molti di noi trascorrono la propria esistenza nella speranza di trovare la felicità , o di crearla al meglio delle proprie possibilità, nell’ambito delle circostanze in cui ci troviamo a vivere. Verrebbe da chiedersi in quale percentuale la felicità dipenda da noi, anche se è in gran parte fuori dal nostro controllo. Alcune persone hanno semplicemente una predisposizione genetica a essere più felici in generale. Resta solo una parte che, invece, possiamo controllare. Secondo i risultati dell’ Harvard Study of Adult Development,(Univ.di Harvard, Cambridge – Massachusetts , USA) uno degli studi più lunghi mai effettuato sul tema, questo è possibile. La ricerca ha suggerito che circa il 40% della felicità delle persone è il risultato delle loro scelte. A partire dal 1938, sono stati seguiti sin dalla loro adolescenza 724 individui di diversa estrazione economica e sociale: dai quartieri degradati, ai membri dell’alta società. Nel corso di 75 anni, il team di ricerca di Harvard ha raccolto vari tipi di informazioni personali e sulla salute dei soggetti dello studio. Ogni due anni, sono state poste loro una serie di domande, estese anche ai familiari, sul proprio stato di equilibrio mentale ed emotivo. Dalla ricerca sono emersi due ragioni principali di felicità nel corso degli anni , una leggermente più importante dell’altra. Il primo e decisivo fattore della felicità umana è una vita sociale attiva e ricca di relazioni . I legami personali creano stimoli mentali ed emotivi che sono un fattore automatico di miglioramento dell’umore, mentre l’isolamento è un elemento di disturbo. L’associazione tra la felicità e i legami affettivi significativi come quelli che si creano tra coniugi, in famiglia, con gli amici e all’interno delle cerchie sociali, è risultata incredibilmente forte. L’obiettivo dovrebbe perciò essere quello di rafforzare questi rapporti e di eliminare le persone negative dalla propria vita. Un ottimo metodo per allargare le cerchie sociali è quello di partecipare a eventi o fare volontariato presso organizzazioni in linea con i nostri interessi, in modo da aumentare le possibilità di incontrare persone che la pensano allo stesso modo. Il secondo motivo, altrettanto rilevante, è determinato da un atteggiamento esistenziale basato su una semplice attitudine: non preoccuparsi delle piccole cose. In pratica, l’arte di farsi scivolare addosso le banalità. Le persone che riuscivano a concentrarsi unicamente sulle cose per loro davvero importanti erano più felici. A sostegno di questa tesi , i risultati dello studio di Harvard hanno confermato che le persone anziane sono anche le più abili a lasciarsi alle spalle i fallimenti del passato e sono propense a prestare maggiore attenzione a ciò che nel loro presente sa renderle felici. Da anziani si hanno infatti maggiori opportunità di potere tornare a dedicarsi alle attività associate alla propria felicità. Perciò, ricordare le cose che davano gioia da bambino come, per esempio, viaggiare , disegnare, leggere, ecc. , e prendere ispirazioni da quelle , può aiutare ad essere felice. I risultati di questo studio restano sostanzialmente validi anche se trasferiti alla realtà della società italiana , in particolare se riferiti a quella quota di felicità che possiamo controllare, che cioè dipende da noi e dalle nostre scelte personali. Lo mette in luce anche una recente indagine condotta dall’Istat (Aspetti della vita quotidiana, 2019) da cui è emerso che più della metà degli italiani over 65 si ritiene felice della propria vita, con il 67,4% degli intervistati che si considera «molto felice», nonostante le difficoltà e le limitazioni legate all’età avanzata. In Italia la cosiddetta «terza età» viene considerata oggi come la golden age. Ma quali sono i fattori che migliorano la vita delle persone e che ribadiscono l’importanza di un approccio positivo alla longevità dopo i 65 anni ? Anche per noi la socialità è un aspetto fondamentale per il benessere mentale e fisico. La socializzazione aiuta a stimolare la mente e a prevenire la solitudine e la depressione, promuovendo un maggiore senso di appartenenza e di benessere. L’Italia è uno dei paesi con il più alto indice di felicità degli anziani in Europa, grazie anche alla cultura familiare e alla forte coesione sociale che caratterizzano il paese: oltre la metà (52,5%) degli anziani in Italia infatti vive con il coniuge o altri familiari. Ma dopo i 65 anni , anche uscire, frequentare palestre, partecipare ad attività comunitarie o a eventi culturali, insomma coltivare i propri hobby, può essere una delle esperienze più gratificanti della vita e , in più, rappresenta anche un’ottima occasione per rimanere attivi, mantenere la mente impegnata e soddisfare la propria curiosità, visitando posti ancora sconosciuti o ritornando in luoghi dove si è stati bene in passato. Insomma è il momento migliore per dedicarsi finalmente a qualcosa che si è sempre voluto fare e che, per mancanza di tempo, è stato rimandato. Il 56,6% degli italiani over 65 dichiara infatti di avere un’attività di svago o di interesse, che considera una delle principali fonti di felicità. Imprevedibilmente, dall’indagine é anche emerso che il 67,2% degli anziani in Italia utilizza regolarmente internet per comunicare con la famiglia e gli amici, per informarsi su temi di attualità e per accedere ai servizi pubblici online. Non per nulla, l’uso delle tecnologie può essere un’ottima opportunità per imparare cose nuove e divertenti, mantenendo al tempo stesso la mente attiva e curiosa. Grazie a internet, infatti, è possibile partecipare a corsi online, apprendere lingue straniere, scoprire nuove culture e destinazioni attraverso il turismo virtuale, e molto altro ancora. Ma come in tutte le medaglie c’è un rovescio. Dall’indagine é emerso che , dopo i 65 anni , ad impensierire gli italiani sono i fattori che per lo più non dipendono dalle proprie scelte e , tra questi , il più importante è la Salute, principale fattore di preoccupazione per la maggioranza (57,9%) di loro. E per questa quota di felicità che ci manca sono soprattutto le istituzioni, in primo luogo la Sanità Pubblica, che dovrebbe fornirci strumenti e risorse per una sua più ampia realizzazione .
L’Università della Terza Età di Siziano è un istituto educativo che offre corsi e attività culturali per adulti di tutte le età, promuovendo l’apprendimento continuo e la socializzazione. Situata nel cuore di Siziano, l’istituzione copre una vasta gamma di argomenti, tra cui arte, storia locale, lingue straniere, attività fisica e tecnologia. Per ulteriori informazioni, ti invitiamo a visitare la sezione dedicata sul nostro sito e a contattarci per dettagli aggiuntivi.