Settembre 2021 SPIGOLATURE A cura di Livio Carati
Il dibattito quotidiano sui media e nella società riguardo alla posizione scettica o , peggio , decisamente contraria di una parte numericamente non trascurabile della popolazione nei confronti della Vaccinazione , mi offre lo spunto per fare qualche riflessione personale sull’ argomento. Innanzitutto , dalle indagini fatte , il fattore discriminante non sono il livello culturale, la scolarizzazione o le condizioni socio-economiche. Basti pensare all’ elevato numero di insegnanti , o addirittura di operatori sanitari , presenti in questo gruppo. Nella nostra società in cui l’abitudine alla pratica di vaccinazioni ci accompagna sin dalla prima infanzia ,é universalmente noto che qualunque trattamento medico non é esente da rischi, dai banali . lievi effetti collaterali, fino alle più rare , ma anche gravi conseguenze indesiderate di alcuni farmaci o trattamenti sanitari. E’ pur vero che la situazione drammatica che abbiamo vissuto e le informazioni contrastanti , e spesso confuse ,diffuse dai media a tutti i livelli, non hanno aiutato a chiarire la realtà dei fatti e a rasserenare gli animi . Sono queste tra le cause che spiegano perché , insieme con la nostra quotidiana battaglia con la pandemia da COVID-19 , infuriano anche le controverse opinioni sulla somministrazione dei Vaccini . Per la maggior parte delle persone , i vaccini sono la risposta salvavita che può proteggere noi e la nostra società da rischi più gravi, ma per molti altri, invece, i vaccini vengono visti come un rischio ingiustificato alla propria salute e/o come un intervento sanitario invasivo imposto senza alcun riguardo per la libertà personale di scelta. Tali convinzioni e i conseguenti atteggiamenti di rifiuto dei ripetuti appelli e raccomandazioni da parte delle autorità istituzionali e della comunità scientifica , possono rendere impossibile persino una discussione al riguardo. In tale contesto in evoluzione in cui le posizioni più radicali rischiano di degenerare in atteggiamenti aggressivi nei confronti delle istituzioni o dei rappresentanti della comunità scientifica , per cercare di comprendere e affrontare questa difficile situazione può venirci in soccorso la scienza psicologica con una spiegazione del fenomeno semplice quanto disarmante. Questo fenomeno è noto in psicologia come Effetto Dunning – Kruger o dell’Arroganza dell’Ignoranza. Qui ci riferiamo alla comunità dei NO VAX, ma, allo stesso modo può riguardare tutte quelle situazioni in cui viene negata una realtà la cui evidenza scientifica è consolidata e inoppugnabile. E’ l’esempio dei Terrapiattisti, che credono che la Terra sia piatta, o dei Negazionisti , che escludono una responsabilità dell’Uomo nel fenomeno globale del riscaldamento climatico. Questo fenomeno prende il nome dai due psicologi della Cornell University che lo identificarono in un celebre studio del 1999 . Del resto lo stesso Darwin oltre un secolo fa, nell’opera L’origine dell’Uomo, aveva affermato che “l’ignoranza genera più fiducia della conoscenza”. I due studiosi hanno condotto una serie di esperimenti su gruppi di studenti universitari, sottoponendoli a questionari su materie in cui il livello di competenza generale risulta fondamentale, come logica e grammatica. I risultati sono stati suddivisi in base all’esattezza delle risposte ; gli studenti con i risultati peggiori (25% degli intervistati), identifica il gruppo degli “incompetenti”. Successivamente ai test, gli psicologi hanno chiesto agli studenti una valutazione della propria performance, rispondendo alla seguente domanda: come pensi di esserti classificato rispetto agli altri? Lo studio ha portato a risultati sorprendenti. In tutti gli esperimenti effettuati, gli “incompetenti” pensavano di avere avuto risultati decisamente migliori rispetto alla media. Lo studio evidenziava cioè in modo chiaro come gli incompetenti non si rendano conto di esserlo e tendano a sovrastimare significativamente le proprie abilità. Si determina quindi il paradosso per cui le persone incompetenti sono inconsapevoli di esserlo perché non hanno le capacità per valutare le competenze, sia proprie che degli altri. Ma c’è di più perché le persone incompetenti reagiscono generalmente male ad una cattiva valutazione o ad un feedback negativo, sia esso nella scuola, sul lavoro o nella vita, proprio perché tendono a rifiutare l’esistenza di un gap cognitivo tra la propria autovalutazione e la loro effettiva competenza.
Quanto detto è tanto più vero quanto più specialistiche sono le competenze richieste per valutare alcuni temi , come è il caso dell’immunologia. Ma come si può porre rimedio a questa condizione ? Come hanno dimostrato Dunning e Kruger in successivi studi, il ruolo della formazione è essenziale. In uno degli esperimenti effettuati, dopo la sessione di test e di autovalutazione, gli studenti ricevettero una lezione sulla materia di esame. Terminata la formazione, fu chiesto agli studenti di rivedere la propria autovalutazione: il risultato fu che tutti gli studenti migliorarono la calibrazione dei propri giudizi. In sostanza, mostrando agli incompetenti il modo corretto di rispondere alle domande, si riduceva significativamente il loro deficit cognitivo. Si ottiene quindi il paradosso secondo il quale per rendere gli individui più consapevoli della propria incompetenza occorre renderli più competenti, in piena sintonia con il precetto socratico secondo il quale “più sai e più sai di non sapere”. In sostanza la formazione , e la conoscenza che ne deriva, rende le persone più consapevoli della propria incompetenza e quindi anche meno arroganti . L’effetto Dunning Kruger può essere efficacemente riassunto da una curva che mette in relazione Competenza e Fiducia (vedi figura ). Quando siamo totalmente a zero su un argomento, non corriamo il rischio di cadere vittima dell’effetto Dunning-Kruger: ad es. siamo perfettamente consapevoli di non essere in grado di guidare un aereo . Quindi non possiamo cadere nella trappola di un eccesso di fiducia. Il problema si pone quando abbiamo una conoscenza elementare in un determinato campo: questa conoscenza può portarci a scalare velocemente il “Monte della Stupidità”, cioè la vetta dove la fiducia supera significativamente la competenza e dove siamo pienamente intrappolati dall’effetto Dunning-Kruger in cui ignoriamo la nostra ignoranza (ho capito tutto – vedi figura). Un caso tipico , a mio avviso, è quello dei NO VAX, in particolare del sottogruppo più numeroso e irriducibile di quelli che non hanno competenze scientifiche e nemmeno la voglia e la curiosità di conoscenza e la cui fonte di informazione è sostanzialmente costituita dalla rete , inondata di notizie spesso confuse , contraddittorie o addirittura false e fuorvianti . Le inevitabili delusioni e i fallimenti che seguiranno ci ricorderanno che la realtà non è così semplice come pensavamo ; i numerosi contagi e i morti tra i NO VAX in questa terza ondata della pandemia sono un esempio . La soluzione per iniziare a scendere dal Monte della Stupidità sarebbe quella di prendere coscienza della propria ignoranza e di studiare per aumentare le competenze; ma è una strada poco battuta, soprattutto se si ignora la propria incompetenza. In questa fase più impariamo e più ci rendiamo conto di non sapere (non so niente – vedi figura) : la crescita della conoscenza si accompagna a un ridimensionamento della nostra ottusa fiducia . Questo bagno di umiltà è una benedizione: se decidiamo di non mollare, la consapevolezza di non sapere costituirà uno stimolo al miglioramento (c’è molto da imparare – vedi figura). Si potrà allora iniziare un cammino virtuoso in cui conoscenza e fiducia incrementeranno di pari passo e …finalmente anche i NO VAX potranno decidere di vaccinarsi.