Marzo 2021 SPIGOLATURE A cura di Livio Carati
A differenza degli argomenti fino a ad oggi trattati nella nostra Rubrica, in questo ultimo articolo cambiamo completamente tema. Trattiamo infatti, in maniera sintetica, ma spero chiara, un argomento sempre di attualità e molto controverso, quello delle Medicine Non Convenzionali, come la Medicina Tradizionale Cinese, i Fiori di Bach, l’Omeopatia, etc., al cui riguardo il dibattito è sempre vivo tra i sostenitori e i detrattori. Sono convinto che l’informazione e il dibattito sono sempre utili, perché, come già sosteneva Ippocrate: “Esistono solo due cose: Scienza ed Opinione; la prima genera Conoscenza, la seconda Ignoranza.” La maggior parte delle Medicine non Convenzionali, dalla Medicina Tradizionale Cinese, basata sui meridiani energetici, alla Agopuntura, alla Omeopatia, alla Floriterapia di Bach, hanno come fondamento il presupposto che l’uomo è parte dell’energia cosmica e che gli squilibri energetici sono alla base del concetto di malattia. Ma l’Energia non è altro che un flusso di onde elettromagnetiche che si propagano nello spazio e attraversano la materia. Tutte le Medicine Non Convenzionali operano perciò secondo principi che non seguono le leggi della chimica, ma quelli della fisica. Per comprendere meglio il loro significato dobbiamo perciò addentrarci oltre quel confine che separa la fisica dalla medicina tradizionale. E’ un viaggio nel lato oscuro della materia, cioè quello che non percepiamo immediatamente attraverso i nostri sensi, ma che esiste e opera attraverso l’emissione di onde elettromagnetiche. Lasciamo perciò il linguaggio della chimica per farci trasportare in un percorso stimolante che conduce alla nascita della Medicina, cosiddetta Ecologica, una nuova disciplina scientifica che, secondo i suoi sostenitori, cura attraverso fenomeni fisici, non percepibili dai sensi umani. La trasmissione delle proprietà terapeutiche delle sostanze, che sono oggetto della medicina ecologica, sarebbe possibile attraverso un fenomeno che è definito “Memoria dell’acqua”. Sappiamo che l’acqua è un ottimo conduttore elettrico; é grazie a questa sua proprietà fisica che agirebbero, ad esempio, i Fiori di Bach. L’acqua, a contatto con le essenze estratte dal fiore, cui sono attribuite particolari effetti terapeutici, ne acquisirebbe le specifiche frequenze elettromagnetiche, come fosse un registratore, che poi rilascerà al ricevente al momento dell’assunzione. Ma qualcuno è andato oltre. Il bio-chimico Lee H. Lorenzen, è lo scopritore della cosiddetta “Acqua Energizzata”, dotata di proprietà terapeutiche, che spiegherebbe gli effetti sopra descritti.. E’ noto che l’acqua è un solvente universale perché in grado di assimilare le proprietà biologiche delle sostanze terapeutiche con le quali viene in contatto (sostanze minerali, vegetali e animali). Secondo questa teoria queste proprietà vengono rilasciate nell’acqua e trasferite agli organismi riceventi attraverso campi elettromagnetici, che sono diversi per ogni sostanza. Ma ritorniamo alla Memoria dell’Acqua. Che non si tratterebbe solo di una teoria è stato confermato da altri scienziati europei che sono arrivati a risultati stupefacenti. Il francese Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina, e il fisico italiano Emilio del Giudice, sono giunti alla conclusione che nei sistemi biologici l’acqua può ricevere segnali dall’esterno e può anche trasmetterli attraverso onde elettromagnetiche. In pratica i due scienziati hanno dimostrato che alcune sequenze del Codice Genetico (DNA), estratto da organismi viventi (batteri), messe in una soluzione acquosa, generano segnali e quei segnali vengono registrati sotto forma di onde elettromagnetiche; ovvero l’acqua conserva la memoria di ciò con cui è venuta in contatto. Ma cosa ancor più straordinaria, il segnale elettromagnetico, che memorizza il contatto tra l’acqua e il DNA batterico, è biologicamente attivo, cioè è capace di riprodurre la stessa sequenza di DNA in una seconda provetta posta in una località diversa dalla prima, contenente solo acqua e gli aminoacidi, cioè i “mattoncini” che costituiscono la base del DNA di origine. Per chi fosse interessato a saperne di più, lo straordinario esperimento scientifico è stato pubblicato sul Journal of Physics, con il titolo “Il DNA e l’acqua “. Grazie a queste scoperte – ha detto Montagnier – “in futuro si potranno sviluppare sistemi diagnostici finora mai progettati, basati sulla proprietà informativa dell’acqua biologica presente nel corpo umano. Malattie croniche, quindi, come Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Multipla, e le malattie virali, come l’influenza e l’epatite C, “informano” l’acqua del nostro corpo della loro presenza, emettendo particolari segnali elettromagnetici che possono essere poi letti e decifrati. Quindi, secondo questa teoria, potrebbe essere possibile “trasferire” all’ acqua , codici ed informazioni attraverso la “somministrazione” di uno o più’ campi elettromagnetici, in modo da “caricarla” di specifiche proprietà terapeutiche che possono essere poi trasferite a loro volta ad altri esseri umani. Quanto detto sulla memoria dell’acqua potrebbe anche contribuire a spiegare, ad esempio, come agiscono i rimedi omeopatici. L’acqua dei rimedi omeopatici, venuta a contatto con alcune sostanze, ne conserverebbe la memoria anche se non contiene le sostanze in quantità misurabile secondo i canoni della farmacologia classica; una volta somministrati al paziente quei rimedi sarebbero in grado di informare le cellule del ricevente rilasciando segnali elettromagnetici in grado di correggere i segnali alterati responsabili della malattia, svolgendo così la loro azione terapeutica. Ma c’è di più. Il Giapponese Masaro Emoto dal 1984 studia la Memoria dell’Acqua e il suo rapporto con l’ambiente e persino con i pensieri umani. Dopo aver messo a punto la sua tecnica di refrigerazione e di ripresa fotografica, ha cominciato ad esaminare e fotografare i cristalli di acqua (a una temperatura convenzionale di – 4 °C.) proveniente da fonti diverse, come l’acqua dell’acquedotto di diverse città del mondo e quella di sorgenti, laghi, paludi, ghiacciai, per osservare la differenza tra i cristalli di ghiaccio di acqua proveniente da sorgenti incontaminate e quella venuta in contatto con l’attività umana. Successivamente ha avuto l’ intuizione di esporre l’acqua alle frequenze della musica, delle parole (pronunciate o anche soltanto scritte sulle etichette delle bottiglie dei campioni d’acqua !) e persino dei pensieri. I risultati dei suoi esperimenti mostrano, che i cristalli d’acqua, così trattati, cambiano struttura a seconda dei messaggi che ricevono. Le immagini dei cristalli generati da questi stimoli di varia natura sono straordinarie. Nel 1999 Emoto ha pubblicato “Messages from Water“(Messaggi dall’Acqua -https://www.simonandschuster.com/authors/Masaru-Emoto), dove espone la sua teoria sulla capacità dell’acqua di reagire alle vibrazioni positive e negative, corredato da bellissime immagini di cristalli di acqua che mostrerebbero come si modifica la struttura dei ristalli di ghiaccio esposti a stimoli/frequenze elettromagnetiche di varia natura (v. figura). Come prevedibile, le sue asserzioni sono state pesantemente criticate dalla comunità scientifica internazionale, che ha sottolineato come non esistano prove scientifiche delle sue affermazioni, per l’impossibilità di riprodurre i suoi esperimenti in condizioni controllate. Tuttavia non tutti gli scienziati la pensano così. Siamo solo all’inizio di questo affascinante campo di ricerca che ci auguriamo possa fornirci in un prossimo futuro nuove scoperte e importanti prospettive terapeutiche.